Brick is Back! Negli USA la rivincita del mattone facciavista

Dopo anni di flessione, negli Stati Uniti il mattone in laterizio per il rivestimento esterno di abitazioni monofamiliari torna ad essere un’opzione sempre più considerata dai costruttori e dai committenti

Lo conferma l’Home Innovation Research Labs nell’edizione 2020 del Builder Practices Reports, la ricerca di mercato realizzata per la Brick Industry Association (BIA), l’associazione che riunisce 26 produttori statunitensi di mattoni, ossia oltre il 70% delle aziende del comparto. 

Dai risultati dello studio, condotto lo scorso dicembre su oltre 200 imprese di costruzione, emerge tuttavia una diversa propensione all’impiego dei brick, che pare direttamente proporzionale alla dimensione delle imprese edili. Nella fascia di imprese che realizzano oltre 51 nuove case l’anno, il 42% ha dichiarato di aver aumentato l’uso di mattoni negli ultimi 3 anni; percentuale di poco inferiore (il 35%) tra i costruttori che realizzano tra le 11 e le 50 case all’anno. Al contrario, tra le imprese edili più piccole, con volumi inferiori alle 10 case l’anno, solo due su dieci hanno fatto maggior ricorso al facciavista.

Secondo la ricerca, il mattone torna ad essere ‘appealing’ (e tale dovrebbe confermarsi anche in futuro) per diverse ragioni. Per coloro che ne hanno aumentato l’impiego, il driver principale si è rivelato essere la resa estetica del facciavista sull’edificio (citata dal 45% degli intervistati), seguito dalla richiesta diretta del committente (per il 40%); tra i fattori citati, anche la durabilità e la resistenza del materiale, nonché la maggiore convenienza rispetto a materiali alternativi (come lo stucco o la pietra). Determinante nella scelta di impiego del mattone è la consapevolezza che le case rivestite con mattoni sono anche più salubri, sicure ed energeticamente più efficienti, sono quindi immobili di maggiore qualità e di conseguenza più facilmente vendibili.

Per il mattone in laterizio si delinea quindi un futuro potenzialmente molto promettente negli Stati Uniti, spinto peraltro anche da un diverso orientamento degli acquirenti che, sull’onda della pandemia Covid-19, sta spostando il mercato verso il segmento ‘luxury’, ossia case più grandi, ben rifinite e sempre più spesso rivestite di mattoni. Un altro elemento a favore di un prossimo maggior impiego di laterizio è legato alla minore disponibilità di nuovi terreni edificabili, per cui l’edilizia residenziale interesserà sempre più quartieri storici delle città (con demolizioni e ricostruzioni o ristrutturazioni), nei quali si prediligerà il mantenimento di stili architettonici tradizionali, per lo più incentrati sul laterizio.

BIA annuncia i vincitori del Brick in Architecture Award 2020

Lo scorso 8 marzo, la Brick Industry Association ha reso noti i vincitori del concorso “2020 Brick in Architecture Awards”, la principale competizione negli Stati Uniti dedicata a progetti di architettura che impiegano mattoni in laterizio. Per il presidente e CEO di BIA, Ray Leonhard, tutti i 41 progetti premiati “mostrano che non c’è virtualmente alcun limite all’impiego del mattone come materiale privilegiato per la progettazione architettonica sostenibile”.

Tra i vincitori Best in Class 2020, nella categoria “Residenziale Plurifamiliare” è stato premiato il progetto dello studio di architettura CannoDesign, realizzato al 1720 di Fairmount Avenue a Philadelphia (Pennsylvania), per il quale sono stati utilizzati i mattoni prodotti da Palmetto Brick Company (distributore Diener Brick Company).

Nella categoria “Residenziale Monofamiliare”, la giuria ha assegnato il premio al progetto “High Park Residence di Toronto (Ontario, Canada), realizzato dallo studio Batay-Csorba Architects utilizzando materiali della Glen-Gery Corporation distribuiti da Mason’s Masonry Supply.

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