Portobello pronto ad accendere i forni a Baxter

Sarà avviata in aprile la nuova fabbrica di Portobello USA in Tennessee. Avrà una capacità produttiva di 3,6 milioni mq.

Luiz Felipe Lenzi Brito, CEO of Portobello America

Nel mese di aprile, mentre ad Orlando, in Florida, le ultime novità di prodotto saranno sotto i riflettori di Coverings 2023, a Baxter, in Tennessee, il team tecnico di Portobello sarà alle prese con gli ultimi ritocchi prima dell’avviamento della nuova modernissima fabbrica con cui il gruppo ceramico brasiliano conta di dare forte impulso all’attività di Portobello America sul mercato statunitense.

Partito il conto alla rovescia per l’accensione dei forni, l’entusiasmo dello staff è palpabile ed è direttamente proporzionale alle aspettative riposte sulle nuove opportunità offerte da un sito produttivo da 3,6 milioni mq/anno, dotato di tecnologie tra le più avanzate.

“A Baxter stiamo costruendo una struttura all'avanguardia”, ci dice Luiz Felipe Lenzi Brito, CEO Portobello America. “Volendoci proporre ai nostri distributori come “one-stop shop”, qui produrremo piastrelle in gres porcellanato in formati che vanno dal 30x60 cm al 120x120 cm, con finiture opache, lucide e lappate, materiali colorati in massa e rettificati. A queste linee ne abbiamo affiancata una, molto flessibile, per produrre anche piccoli formati da rivestimento, dal 7,5x15 cm al 30x60 cm, in un’ampia gamma di finiture di pregio”.

La futura produzione “Made in Baxter” fornirà al brand brasiliano evidenti vantaggi competitivi, anche se per Lenzi Brito la maggiore economicità rispetto all’attuale importazione di materiali dal Brasile non sarà l’elemento determinante:

“Il prezzo del prodotto – spiega il CEO - è certamente una leva importante, ma la vera differenza, grazie alla nuova produzione in loco, sarà sul fronte del servizio ai clienti, sia in termini di consegne che di time-to-market e sviluppo di prodotti più in linea con i trend di questo mercato. Continueremo comunque ad importare materiali sia dal Brasile che da altri Paesi per completare la nostra offerta; come dicevo, il nostro obiettivo resta quello di consolidarci come fornitore di riferimento per i nostri clienti, con la più ampia gamma di soluzioni complete”.

Lo sbarco di Portobello a Baxter sembra non aver incontrato ostacoli né sul fronte burocratico-amministrativo

“Le amministrazioni locali delle città di Baxter e Cookeville stanno sostenendo il nostro progetto industriale con entusiasmo”, conferma Lenzi Brito –, né per quanto riguarda il reclutamento di personale specializzato, aspetto non scontato in un Paese con un tasso di disoccupazione ai minimi e carenza di manodopoera segnalata in qualunque settore economico. 

“È stata una sorpresa anche per noi”, afferma Lenzi Brito. “Finora siamo riusciti ad attrarre e assumere personale eccellente qui, nella nostra regione, tanto che dal Brasile arriverà solo il team necessario per l’avviamento degli impianti e la formazione del personale tecnico locale. Non potremmo essere più felici di aver scelto Baxter e il Tennessee come nostra nuova casa negli Stati Uniti”.

Portobello America arriva all’appuntamento con l’inaugurazione del nuovo stabilimento lasciandosi alle spalle un anno complesso, ma propedeutico alla nuova presenza produttiva nella ceramic valley statunitense.

“Il 2022 non è stato un anno facile per il mercato delle piastrelle ceramiche negli Stati Uniti – afferma il CEO -, siamo quindi doppiamente soddisfatti dei buoni risultati ottenuti: abbiamo ampliato la nostra base clienti, lanciato nuove linee di prodotto focalizzate sul mercato locale e aumentato le nostre vendite; ci siamo preparati bene alla nostra nuova realtà produttiva”.

Ciò nonostante, il manager di Portobello America è ben consapevole del fatto che anche questo 2023 non sarà semplice.

“L’aumento dell’inflazione sta sicuramente impattando sulla domanda – conferma - e i maggiori costi della logistica (interna e internazionale) e delle energie stanno rendendo il mercato più instabile, con le aziende produttrici che faticano a mantenere una politica di prezzi fissi, soprattutto se dipendono molto o in parte da prodotti importati. Mi aspetto una decelerazione nel nostro settore, una fase di “normalizzazione” che ci riporterà sui livelli pre-Covid. Detto questo, sono convinto che i produttori statunitensi sapranno cogliere le opportunità di mercato, con la consapevolezza che la distribuzione si muoverà con maggiore cautela sul fronte scorte e immagazzinamento”.

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