“India, ceramic tile market”

Pubblicato dal centro studi MECS-Acimac il nuovo report sull’industria indiana delle piastrelle ceramiche, condotto sul campo intervistando 800 aziende e censendo 900 linee produttive.

Con un PIL stimato a +6,1% quest’anno e +6,8% nel 2024, l’India sta battendo tutti gli altri Paesi per dinamismo e velocità di crescita economica e sociale (nel 2023 supererà la Cina in termini di abitanti), due premesse fondamentali per proiettare ampi margini di sviluppo per il settore edilizio, sia pubblico sia privato, e infrastrutturale e quindi per i consumi di materiali da costruzione, tra cui la ceramica.

Ed è all’India che il Centro Studi Mecs ha dedicato una delle sue più approfondite analisi, pubblicata nel nuovo report “India, ceramic tile market”. Una edizione zero che esplora il mercato dal di dentro e prova a misurare con precisione il secondo paese produttore e consumatore di piastrelle al mondo, nonché terzo maggiore esportatore mondiale. Lo studio ha comportato otto mesi di indagine, condotta collaborando con i produttori del distretto di Morbi, nel Gujarat, dove si concentra il 95% dei produttori indiani di ceramica.

REPORT "INDIA, CERAMIC TILE MARKET"

Sono state intervistate più di 800 aziende produttrici di piastrelle e oltre 500 hanno risposto ai questionari, permettendo ai ricercatori di calcolare con una precisione senza precedenti una capacità produttiva totale di 3,3 miliardi di mq. Stimando, con buona approssimazione, i volumi delle altre 300 aziende – perlopiù piccole realtà – il centro studi MECS calcola un potenziale produttivo totale per l'industria ceramica indiana che supera già oggi i 3,7 miliardi mq.

La produzione effettiva è aumentata fino al 2021 raggiungendo i 2,5 miliardi mq, letteralmente raddoppiando dal 2012, con un CAGR dell’8,6%. Nel 2022 si calcola che abbia subito un rallentamento a causa dell’impennata dei costi dell’energia che ha indotto diversi produttori del Gujarat a spegnere i forni per alcuni mesi. C’è comunque una dotazione di oltre 900 linee produttive, sempre più grandi ed efficienti, e questo corrobora le previsioni del centro studi MECS secondo il quale l’India arriverà a superare i 3,7 miliardi di mq di volumi produttivi nel 2026 (confermando così una crescita anno su anno vicina all’8%), con una domanda interna che assorbirà circa il 70% e un export destinato a superare il miliardo di metri quadrati.

Quest’ultimo è esploso in meno di un decennio, passando da poco più di 33 milioni mq del 2012 a oltre 483 milioni mq nel 2021, e proseguendo la sua corsa vertiginosa anche l’anno scorso: i principali operatori indiani intervistati stimano che la quota di esportazione abbia già raggiunto il 25% della produzione totale e che presto supererà il 30%. Molto dipenderà anche dal fermento del mercato interno delle costruzioni, i cui investimenti, già cresciuti del 18% nel 2021 e del 10,8% nel 2022, dovrebbero superare i 500 miliardi di dollari quest'anno per arrivare a oltre 600 miliardi nel 2025, il doppio rispetto al 2010.

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